Pinocchio di Benigni stasera in tv: lo stroncarono tutti ma oggi è un cult imperdibile, ecco perché vale la pena rivederlo

In sintesi

  • 🎬 Pinocchio di Roberto Benigni
  • 📺 Rai Movie HD alle 21:10
  • 📖 Un film che reinterpreta fedelmente la fiaba di Collodi con uno stile visivo unico e artigianale, raccontando la parabola di formazione di Pinocchio in chiave più cupa e morale rispetto alla versione Disney, con un cast teatrale e una forte impronta estetica, diventato col tempo un cult del cinema italiano.

Pinocchio di Roberto Benigni, Carlo Collodi, Nicoletta Braschi e l’universo fiabesco reinventato dal cinema italiano tornano protagonisti stasera su Rai Movie HD alle 21:10. Una delle opere più discusse, ambiziose e culturalmente sorprendenti del nostro cinema, perfetta per una serata post-natalizia in cui lasciarsi catturare da un immaginario visivo unico nel suo genere.

Pinocchio di Benigni e il suo valore oggi

Quando nel 2002 Roberto Benigni decise di dirigere e interpretare il burattino più famoso del mondo, veniva dal trionfo mondiale de “La vita è bella”. Le aspettative erano vertiginose, quasi ingestibili, e la scelta di incarnare personalmente Pinocchio a 49 anni accese immediatamente discussioni, entusiasmi e critiche anche feroci. Ed è proprio questo che rende il film irresistibile da rivedere: è uno di quei rari casi in cui il cinema italiano ha osato davvero, senza freni, tentando un fantasy di livello internazionale con un budget colossale e una visione estetica radicale.

La storia la conosciamo tutti, ma Benigni decide di seguire con sorprendente fedeltà l’impostazione originale di Collodi, molto più cupa, morale e feroce rispetto all’edizione Disney. Pinocchio qui non è un bambinello tenero, ma un piccolo ribelle che sbaglia, paga, impara e ricomincia. Una parabola di formazione che non perde mai la sua attualità: l’idea che crescere significhi fallire molte volte prima di trovare la strada giusta è un messaggio che oggi suona più necessario che mai.

Chi ama il cinema italiano non può che restare affascinato dal lavoro di scenografia di Danilo Donati, che regala al film un’estetica pittorica e teatrale. Ogni scena sembra uscita da un libro illustrato ottocentesco, un mix di fantasia popolare e visionarietà autoriale che lo rende ancora oggi un unicum totale, un esempio di cinema artigianale che non si vede quasi più.

Cast, estetica e magia: il cuore del film di Benigni

Il film vive anche grazie a un cast che sembra assemblato per creare un nuovo immaginario fiabesco italiano. Carlo Giuffrè dà a Geppetto una dolcezza antica, Kim Rossi Stuart costruisce un Lucignolo magnetico, quasi anticipando le sfumature più oscure della sua carriera futura, e Nicoletta Braschi offre una Fata Turchina eterea, sospesa tra maternità e magia. È quel tipo di cast “teatrale” che oggi vede una nuova vita grazie ai social, dove gli utenti riscoprono film iconici dei primi anni 2000 con uno sguardo più tenero e nerd.

Benigni, dal canto suo, spinge il personaggio all’estremo: clownesco, barocco, iperattivo. Una scelta che nel 2002 fece storcere il naso a molti, ma che oggi, nell’era dei meme e della rivalutazione del kitsch come forma d’arte, appare molto più interessante. È quasi un omaggio alla commedia dell’arte, una stilizzazione che rompe gli schemi naturalistici e trasforma Pinocchio in un archetipo teatrale puro, un personaggio simbolico più che realistico.

  • Lo stile visivo è unico, riconoscibile a colpo d’occhio, ed è diventato oggetto di culto tra cinefili e appassionati di estetiche vintage.
  • La fedeltà narrativa a Collodi recupera toni cupi e moralistici che oggi appaiono sorprendenti, soprattutto per chi conosce solo la versione disneyana.

A livello produttivo, il film resta un caso quasi irripetibile: 60 milioni di euro di budget, un colosso che nel 2002 era visto come il progetto della vita di Benigni. Il pubblico reagì in modo tiepido, la critica internazionale fu impietosa (fino ai celebri Razzie Award), ma col tempo, tra nostalgici, cinefili e appassionati di estetiche “imperfette ma visionarie”, Pinocchio è diventato un cult involontario. Un film che oggi non si guarda più con aspettative sproporzionate, ma con quella curiosità affettuosa che si riserva agli esperimenti folli e coraggiosi.

Cosa aspettarsi stasera su Rai Movie HD

La versione in onda, lunga circa 155 minuti, permette di immergersi completamente nel viaggio del burattino: dalle tentazioni del Gatto e la Volpe al Paese dei Balocchi, dall’incontro con la Fata Turchina al celebre salvataggio dal pescecane. È una visione perfetta per chi ama le fiabe tradizionali raccontate con uno stile artigianale, quasi tattile, lontano anni luce dai moderni film iperdigitali.

E poi c’è quella malinconia sottile che attraversa tutto il racconto, il ricordo di un cinema italiano coraggioso che provava a competere con quello internazionale puntando non sugli effetti speciali, ma su una poetica personale e riconoscibile. Un cinema imperfetto, ma pieno di cuore.

Se stasera avete voglia di ritornare bambini, ma con uno sguardo adulto capace di cogliere ironie, imperfezioni, virtuosismi e follie, questo è il film giusto. Pinocchio non è solo una storia che conosciamo da sempre: è un pezzo di immaginario collettivo italiano, un’opera che continua a fare discutere e a brillare di una luce tutta sua. E proprio per questo merita di essere riscoperta.

Il Pinocchio di Benigni nel 2002: flop o esperimento geniale?
Flop totale e imbarazzante
Incompreso ma visionario
Perfetto così com'è
Meglio la versione Disney
Un cult involontario

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